Alla base della fenice, l’epigrafe EX ROGO REVIVAM conferma si tratti di una rinascita.
La colonna dell'angolo di questo palazzo cinquecentesco sorregge due minacciosi mascheroni e altrettanto severi putti, affiancati nello sforzo di sostenere il cornicione sul quale arde una fenice, uccello sacro dell'Arabia che, secondo antiche leggende, era unico e moriva ogni cinquecento anni lasciandosi bruciare su una pira di legno aromatico, per poi rinascere dalle proprie ceneri. Infatti alla base della fenice, l'epigrafe EX ROGO REVIVAM ci conferma si tratti di una rinascita.
Sulle finestre laterali, le due iscrizioni CONCORDIA RES AUGET e NIL SAPIENTI NOVUM invitano l'una alla saggezza, all'equilibrio e alla sapienza, mentre l'altra sottolinea il primato della sapienza.